Torno a scrivere sul blog dopo un paio di mesi di stasi, l'occasione me la dà un'interessante discussione nel Forum di Kublai, relativo a un topic riguardante le possibilità di plagio di un 'idea creativa.
Non mi intendo di legge e tanto meno di tutela legale delle idee, innovazioni, brevetti e copyright, ma i miei 2 cents alla discussione provo a darli ugualmente; perchè porto la questione su un piano non strettamente legale ma "laterale".
1) Generalmente quando si parla di brevetti soprattutto e copyright, si ha una visione romantica della faccenda, immaginando il sig. Rossi che va a registrare un brevetto. In realtà ormai la stragrande maggioranza dei brevetti, appartiene a poche multinazionali (la Siemens da sola realizza 50 mila brevetti all'anno), a enti e fondazioni di ricerca (anche queste spesso riconducibili a multinazionali) e in minima parte a privati singoli, ormai quasi esclusivamente confinati nel copyright artistico più che nei brevetti.
2) Invenzione di prodotto e Innovazione di processo
Entrambi sono soggetti a brevettabilità, ma se l'innovazione di processo è generalmente un'ottimizzazione di un servizio ottenuto in maniera modulare e sequenziale, intervenendo in alcune fasi per ridurre costi, aumentare la velocità o migliorare il servizio, può incidere poco o molto nella riorganizzazione degli asset (esempio il Toyotismo) ed a volte la primogenitura diventa più morale che effettiva, la Toyota ha guadagnato soprattutto in prestigio ed in efficienza essendo stata la prima a introdurre un modo nuovo di produrre, pur essendo poi copiata da migliaia di altre aziende.
L' invenzione/innovazione di prodotto (esempio microprocessore, motore a scoppio, nylon) può incidere profondamente negli asset, nei modi di produrre e distribuire lo stesso, avviare nuovi settori e relativo indotto, per cui è strategico.
Inoltre l'invenzione/innovazione di prodotto (o servizio) ha in genere un ciclo di vita lungo di alcuni anni, se non decenni prima che si inventi un prodotto che lo sostituisca in meglio, l'innovazione di processo è in genere l'equivalente del beta nella telematica in cui costamente avviene e si ricerca l'ottimizzazione.
3) Nell'invenzione/innovazione di prodotto/servizio per queste ragioni, elevata rendita e profittabilità nel tempo, incisione a scala globale in asset, modelli distributivi, non c'è molta partita possiamo avere 3 scenari :
- Multinazionale vs Multinazionale : che si contendono a fior di milioni la paterntià di un'invenzione strategica.
- Multinazionale vs Inventore: la multinazionale fa coercizione contro il singolo inventore, offrendo prima di comprare la stessa, in caso di rifiuto agendo per vie legali, per acquisire quell'invenzione o in alcuni casi eliminarla dal mercato (come avvenne nella contesa Edison vs Tesla ad esempio).
- Inventore vs Inventore: si avvia una schermaglia legale che permetterà a chi ha maggiori mezzi e volontà di affrontarla di entrare in conflitto con un eventuale Multinazionale e riavviare il processo di cui sopra.
4) Nelle innovazioni di processo soprattutto nell'ITC, il modello di business che si sta imponendo è :
sviluppo in segreto il codice > apro i test a una o più community > rendo libero il codice e divento coordinatore di servizio o mi specializzo nei servizi > favorisco la creazione di una community di sviluppatori, dove ognuno possa apportare modifiche e ottimizzazione, oltre che addons personalizzate > mi specializzo in customizzazioni Enterprise e progetti per Enti, Aziende.
Tutta questa "pappardella" per arrivare a stringere le fila del discorso concludendo che:
- Nelle innovazioni di processo specie nell' ITC più che di brevetto o di copyright, quello che interessa è la "libertà" di poter portare avanti lo sviluppo di una propria idea-progetto originale, indipendentemente dall'ingerenza di una multinazionale che volesse arrogare a se il diritto di farlo e di primogenitura.
In genere chi ha molti soldi come le multinazionali persegue il modello brevetto-copyright, perchè ha i mezzi sia legali che di sviluppo per imporre la primogenitura su un'idea;
Piccole start up invece hanno un 'altra finalità, non avendo i mezzi per lo sviluppo e i mezzi per affrontare le eventuali cause per imporre improbabili a volte primogeniture di non si sa bene cosa, preferiscono aprirsi, e specializzarsi in "pezzettini" di addons di servizio, creare community di sviluppo aperte e andare avanti, preoccupandosi di "marcare temporalmente" l'idea (ben vengano SafeCreativity, la versione telematica del principio di autoinvio a se stessi della raccomandata col demo musicale auto-prodotto) non per impedire ad altri competitors di sviluppare, ma con un atteggiamento più difensivo e di basso profilo, ovvero
fallo anche tu, ma non impedirmi di farlo....
In questa direzione si stanno muovendo le migliaia di start up ad esempio che ogni giorno vengono recensite su Techcrunch o Killerstartups
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