In questo post volevo parlare dell'invito alla Biennale dello spazio pubblico,
ma appena ho scritto il titolo, non sono riuscito a trattenere il
flusso di pensieri ed emozioni che avevo dentro, per cui chi vorrà le
potrà leggere in seguito, chi non vorrà, potrà leggere il post da dopo
la prima immagine in basso.
Torniamo dopo diverso tempo in cui navighiamo a fari spenti in un
mare in cui sono accadute tante cose dall'inizio dell'anno, da quando ho
messo una sorta di ultimatum per chiamare un pò a raccolta chi davvero ci tenesse alla prosecuzione di un'ecosistema di progetti che sto a fatica sostenendo da tempo, con poco più delle mie energie e tanta passione.
La discussione continua nel gruppo FooTour in Kublai
Per bypassare il problema di mettere in moto lo sviluppo di FooTour,
3 mesi fa ho provato a disegnare un servizio di advertising etico e
geolocalizzato che potesse rifinanziare progetti territoriali, come
FooTour e altri più piccoli, ne ho parlato già qui, come una possibile colonna di sostentamento della futura Kublai.
A breve verrà nel piccolo ufficio, che noi consideriamo un Hub in una stanza,
il Prestolab una tesista del ramo gestionale per osservare sia il
sistema di microfunding/adverstising etico, che stiamo strutturando che
il coworking a team e a tempo che stiamo provando a sperimentare.
2 setttimane fa avevo già parlato della tesi di Roberta,
che ha esaminato 3 casi di successo in Kublai (Critical City, Film
Voice, Angeli x Viaggiatori) e 3 casi di progetti in stand by pur
essendo molto partecipativi, tra i quali FooTour.
Ciò che era emerso dall'analisi è che nei primi tre progetti c'era
stata un'ottima interazione dello staff e di conseguenza ottimi feedback
e partecipazione della community.
Viceversa in FooTour c'era stata poca o nulla partecipazione dello
staff a supporto del progetto e di conseguenza poca interazione della
community.
Caso particolare, lo staff 4 (cioè io) era stato
particolarmente importante nella rete di relazioni e di feedback dei 3
progetti di "successo"; questo (lo dico per la mia autostima :-) )
potrebbe far emergere una considerazione interessante, non è sufficiente
produrre e generare buone idee, creatività, capacità di creare
relazioni, queste devono poi essere supportate da una rete collaborativa
che sostenga moralmente e logisticamente il progetto, (lo staff o una
rete primaria di supporto, consulenziale e di coaching), a cui segue una
rete secondaria legata alla community e/o al territorio che supporta
ulteriormente il progetto, in termini logistici, finanziari, di
tempo-lavoro.
Per tagliare corto con questo post che sta già diventando lunghetto....la tesi di Roberta è stata rivitalizzante, in parallelo tempo fa era arrivato l'invito da parte di Ilaria
alla biennale degli spazi pubblici di Roma. Nel frattempo oltre a
presentare FooTour, proveremo a comunicare come stiamo cercando di
spiegare le interazioni sociali, anche ai bambini,
perchè se loro saranno in grado (e lo sono) di coglierne il significato
più profondo e autentico allora la riprogettazione dei servizi al
territorio sarà possibile.....è questione di cuore (anzi di un fiore, il
girasole forse) e non solo di tecnica informatica.
Non vogliamo spiegare cosa siano le Interazioni Sociali a cui
miriamo, vogliamo che siano realizzate, imitate, copiate, suggerite, in
poche parole apprese sul campo; ci stiamo presentando al territorio,
quello di Taranto la città più assolata e inquinata d'Europa, con un
girasole che ne è il simbolo perfetto, segue il sole, l'efficienza
energetica ed assorbe radiazioni e metalli pesanti; tanto che proprio in
questi giorni ne pianteranno (simbolicamente e per test) 300 kg nell'area attorno a Fukushima.
Questo ci fa capire che non è poco quello che stiamo
cercando di fare, abbiamo già regalato 1000 bigliettini da visita pari a
circa 10 kg di semi di girasole, contiamo di arrivare a 30 Kg il 10% di
quanto pianteranno a Fukushima, vogliamo crescere il prossimo anno e
con noi l'iniziativa, provando a raggiungere quella cifra (che sia il
simbolo dell'inizio del processo di bonifica partecipata, e un pò perchè
quei fiori ce li meritiamo, essendo la città con meno verde/abitante in Italia).
Con un bigliettino da visita povero, di carta e inchiostro monocolore, (non riusciamo ancora a far funzionare il sistema Ciss per
rendere una stampante consumer un reale strumento di lavoro con costi
abbattuti..ma ci riusciremo breve, e quando vedrete i nostri sacchetti
colorati, vorrà dire che questa tecnologia semplice sarà stata liberata
(almeno da noi), permettendo di creare un sistema di nanoeditoria2.0 in peering con una rete collaborativa, che noi chiamiamo dei nostri co-worker).
In questo biglietto ci sono semi di girasole, vogliamo che ci sia un
atto di fiducia reciproca tra noi che li regaliamo e chi li riceve e
pianterà e farà piantare.
Ci siamo trovati senza bigliettini a volte e le persone sono venute
da noi in ufficio a ritirare il nostro biglietto da visita, segno che
stavano iniziando a vedere la realtà in maniera differente, un cambio di
prospettiva, non è il bigliettino da visita funzionale alla visita in
ufficio, ma è la visita funzionale al bigliettino (contenitore dei semi
di girasole), non un simbolo di contatto soltanto ma un atto concreto di
interazione.
E questa è già di per se un'interazione sociale!
Ma soprattutto, la somma di questi singoli atti di fiducia reciproca,
potrà materializzarsi visivamente nella crescita di tanti girasoli, che
dimostreranno a chi ha avuto fiducia di compiere questa interazione
sociale semplice, che ha fatto bene a fidarsi degli altri se sono
spuntati altri 1000 girasoli in giro per la città.....
2 settimane fa mi hanno fatto vedere un tool, prezi, è bellissimo,
è un sistema di zoomming di presentazione, ma per me è di più, è la
metafora di come i creativi vedano la vita, zoommando dove altri vedono
il dettaglio, allargando il campo e vedendo il quadro sempre più
complesso, frattale.
Zoomando dal particolare al complesso e viceversa. Mi ha permesso di
liberare le mie mappe, di renderle animate, cosa viva e non segmenti
colorati, uniti da grafi con altri concetti, ma esattamente come io le
vedo, fatte di emozioni, idee, gioco, interazione, colore .....
Vi lascio l'anteprima della presentazione, è solo una super bozza, ci
dobbiamo lavorare questi 2 giorni, nella grafica, nelle immagini
sfocate, in alta risoluzione, contestualizzandole a Roma e non a
Venezia, ma lo storyboard c'è....vorrei portare un pò di kublai e mi
manca una slide, mi date idee?
Dimenticavo, Missione Girasole è nato con Presto!, ai primi di Febbraio, grazie all'entusiasmo e alla voglia di attivarsi sul suo territorio, di un giovane freelance, Fabio,
che aveva già lavorato a Milano e a Madrid nella grafica e nella bolla
di Second Life, nel 2007, come animatore di isole per grosse società.
E' stato lui a piantare il primo seme, appoggiando assieme a me
questa visione, come me indeciso se andarsene da una terra matrigna o
rimanere e cambiarla, tra mille difficoltà e ostracismi.
Ma Missione Girasole non ci sarebbe se non fosse stato per l'esempio che ci ha mostrato 1 anno fa, un nostro amico Robert, ceco di nascita e tarantino di adozione.
Capace di amare il borgo antico molto più di 198 mila tarantini,
questa piccola isola di mezzo kilometro quadrato, a cui ha ridonato un
ipogeo che non c'era Abbasciaddà (Lì sotto), che ha perso lo squot e per
fortuna solo quella nel crollo di una chiesa medioevale, ma soprattutto
è stato lui a piantare i semi di girasole per il borgo antico, noi lo
abbiamo solo imitato......
E' stato sorprendente scoprire 2 settimane fa quando
ho usato per la prima volta questo tool, volevo descrivere FooTour e
Missione Girasole, la demo di questo tool, ha settato di default
questo....:-) Project Sunflower, questione di sincronicità....
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