20 dic 2010

- 90 Richiesta di accesso al credito da Bancoposte Spa - Diario di bordo

20/12/2010





(clicca sul countdown per andare al primo post da cui è scaturito)







Avvertenza: questo racconto si basa su fatti reali, in ogni caso è la libera interpretazione di un cliente che ha chiesto un servizio, non può e non deve essere preso come valutazione economica e professionale di un servizio creditizio al cittadino.


Oggi mi sono recato presso la mia banca, Bancoposta, a cui 7 anni fa ho voluto dare fiducia, credendo nel loro piano di ammodernamento e ristrutturazione, una banca di prossimità legata al territorio, vicino alle esigenze dei giovani, non solo a quelle dei pensionati che come mia nonna di 93 anni si recano come un rito ogni mese a incassare la pensione.

Ho parlato con 2 responsabili dell'area commerciale, è stata la seconda volta in 7 anni, la prima era avvenuta per un cambio di residenza avvenuto in 3 anni di domiciliazione della posta, compresa quella relativa alle loro comunicazioni.

 Subito ho chiarito le mie esigenze, mi servono 30-35 mila euro per avviare una piattaforma web che sia al centro di vari progetti alcuni di questi già attivi, ed altri in attesa di implementazione.
Senza chiedere ulteriori informazioni su che genere di servizi erogassi e intendessi implementare mi sento chiedere se avessi dei garanti...a cui ho risposto, il prestito è per la mia ditta e garantisco io (non posso farlo con un rene, ma volendo ci si poteva mettere d'accordo!).

Evidentemente se non sei un lavoratore dipendente o pensionato, il Bancoposta necessita di garanti, se hai una ditta e non disponi di un contratto a tempo  indeterminato. Il punto è che il mondo è un tantino cambiato rispetto a quando venne istituito il credito da loro concesso, visto che ormai il 50% e più degli under 40 non dispone di un contratto a tempo indeterminato.

In ogni caso sollevo due dubbi, il primo è ma voi se un lavoratore è a tempo indeterminato vi accontate quindi della garanzia della sua azienda...cioè date per scontato che per un tempo X questa azienda vada bene, non licenzi, non metta in cassa integrazione o altro, cosa che non è realistica nella moderna economia (purtroppo!).

Seconda cosa, ammettiamo che venga l'imprenditore di successo dell'azienda X da voi, e vi dica, voglio un prestito, be chi è il suo garante?
Il suo reddito mi sento rispondere, ovvero lo stato di salute della sua Azienda.

In pratica  per erogare un prestito di media entità ad un libero professionista o imprenditore, si baserebbero sul gettito fiscale dell'azienda, ma immagino senza utilizzare sofisticati servizi di rating finanziario, quelli non vengono utilizzati nemmeno a volte per i grossi prestiti a grosse società, figuriamoci per un prestito di bassa entità diciamo sotto i 100 mila euro.
In pratica è un pò un fidarsi dei bilanci della società, senza poter in realtà verificare sia lo stato di esposizione reale e creditzio della stessa o eventuali debiti reali.....a questo punto mi chiedo si fidano di chi movimenta flussi di cassa e vedono solo i flussi senza la reale esposizione e non si fidano di chi ha idee, progetti, relazioni, asset intangibili, ma ha pochi flussi di cassa ma evidentemnete anche poche esposizioni debitorie.

Prima di congerdami ribadisco, sia per Poste Italiane che per Deutch Bank che è in realtà il vero ente creditizio che realizza crediti, che in quanto cliente affezionato da 7 anni, con i cui soldi depositati avranno generato interessi e profitti quindi, non mi sentivo soddisfatto dal loro servizio, che quindi a me e al 50% di under 40 in Italia come me non era utile e che fra una ventina di anni in cui in Italia i pensionati (eccetto mia nonna di 93 anni, fossero insomma trapassati), be il loro modello non avrebbe retto a lungo.

Gli faccio vedere col palmare al volo una piccola mappa, un sistema di crowdfunding che potrebbe colmare queste lacune appunto, un sistema di finanziamento relazionale, di amici e parenti a te prossimi che investono e credono nel tuo servizio, nel tuo progetto, che sarebbero disposti a concentrare i loro fondi in un deposito che possa aiutarti appunto e vicendevolmente farlo anche con loro.



Mi chiede uno dei supervisori, già ma che garanzie dareste? Intanto quella di condividere un'esperienza di progetto, sapere dove abita chi sto finanziando e lo "vado a trovare sotto casa", gli offro un caffè, posso lavorare con lui, realizzare già delle relazioni di valore, anzichè ora finanziare non so chi e non so cosa...
Mi guarda e mi dice mi hai fatto pensare a molte cose...

Già gli do gli auguri di buon anno, sapendo che non riceverò nemmeno un'agenda 2011quest'anno dal mio Bancoposta.

































0 commenti:

Posta un commento

Tu comentario será moderado la primera vez que lo hagas al igual que si incluyes enlaces. A partir de ahi no ser necesario si usas los mismos datos y mantienes la cordura. No se publicarán insultos, difamaciones o faltas de respeto hacia los lectores y comentaristas de este blog.