22 apr 2011

Questioni di sfide e reti...

22/04/2011





Nella giornata di mercoledì 20 Aprile, sono stato a vedere la presentazione della tesi su Kublai di Roberta Cosi, presso il polo universitario  Ecotekne di Monteroni (Le), Tesi su Gestione del Capitale Intelletuale, dal titolo "La Motivazione del capitale sociale nelle community di innovazione".
Una SNA (Social Network Analisi) che fa emergere aspetti interessanti nelle interazioni di supporto progettuale avvenute nella community di progetti a forte orientamento territoriale e creativo avvenuti in Kublai, nell'arco temporale  2008-2010.
Ma ne parlerò un altro giorno magari intervistando io stesso Roberta, così come ha fatto lei con la sua tesi, che mi ha posto una serie di domande circa il mio ruolo in quanto community staff nei progetti che sono arrivati alla fase di prototipazione del servizio e di start up in seguito (Critical City, Angeli x Viaggiatori, Film Voices) ed il mio ruolo in due progetti in fase di stand by quali Onyourway, ormai chiuso ed evoluto in FooTour.

Estrapolo solo qualche screenshot dalla sua tesi come questa sulla Actor Betweenes Centrality (un indice metrico della Teoria delle reti, in grado di evidenziare attraverso metriche basate sui percorsi (grafi) che congiungono i nodi di una rete, la "centralità" di alcuni nodi rispetto ad altri, che si dispongono come pianeti  che orbitano intorno a delle stelle (nodi centrali che sono i progettisti), costituendo dei piccoli sistemi solari, in una "galassia" (Kublai), fatta di un numero variabile di sistemi a stella.
L'altro indice invece si riferisce alla Degree Centrality, un indice quantitativo che indica il numero di legami che un nodo della rete, ha con altri a sua volta collegati con un Hub (nodo di importanza primaria), nello studio trattato, si trattava degli autori che avevano aperto un gruppo di discussione progettuale in Kublai.






















Ma ne parlerò a breve con maggiore attenzione, per il momento preferisco fare i miei auguri a Roberta, a cui ho regalato i semi di "Missione Girasole" al posto del classico bouquet, in modo da sperimentare sul campo le interazioni sociali a cui guardiamo con FooTour.

...E mentre mi recavo al "Corpo Y" dell' Ecoteckne, l'aula magna in cui si è svolta la sessione di laurea di Roberta.



Ma ne scriverò un'altra volta per ora un mio augurio a "crescere e imparare dai grandi" a Roberta, a me stesso e a cosa si trasformerà Kublai.

1 apr 2011

Diretta streaming Convegno sui rifiuti zero a Taranto

01/04/2011





Taranto 2 Aprile 2011
 
Cittadini in mobilitazione di Taranto e Provincia organizzano:

Convegno Rifiuti Zero,
presso sala riunioni della Provincia di Taranto, 4° piano via Anfiteatro.

Interverranno:

Alessio Ciacci: Assessore dell'ambiente del comune di Capannori (Lu), comune tra i primi in Europa a raggiungere la soglia dell'82% di raccolta differenziata.
"La gestione dei rifiuti in comune virtuoso"


Dott.Enzo Favoino : Docente della scuola agraria di Monza
"Costi della raccolta"

in Collegamento via Skype:
Raphael Rossi: tecnico Espetr (Ente di Studio per la Pianificazione Ecosostenibile delle Risorse), già vicepresidente dell’Amiat (Azienda Multiservizi Igiene Ambientale Torino).  

Adesioni e  info Gruppo Facebook: “Rifiut”i + “Taranto”

L'evento sarà trasmesso in diretta streaming :

13 mar 2011

La forza di continuare a sognare...


   13/03/2011


Il countdown era partito 3 mesi fa in questo post, abbiamo deciso di fermarlo e continuare a "combattere" ma non solo per realizzare i nostri "sogni-progettuali", ma per farlo insieme a tutto l'ecosistema della creatività solidale in Italia, che è fragile ed in pericolo, per cui continueremo a "stare in trincea", ma con la consapevolezza di non essere soli a vivere queste difficoltà e di non essere più soli.




Torno a scrivere sul blog dopo un periodo di assenza di un mese e più, in realtà è stato un periodo densissimo di impegni, idee, progetti, novità, che presto comunicherò sul blog, ma esco nuovamente con un post molto importante e sentito per farlo su una discussione discussione sul futuro di Kublai, in realtà è come se fosse un deja vù dell' ultimatum che ho attivato 3 mesi fa, in cui mi sono sentito solo e abbandonato coi miei progetti, dove tutto era ostile, avverso, ostacoli e difficoltà che non ero più disposto a sopportare allora insieme a Jo kino (Giovanni D'Aloia), abbiamo deciso di darci un ultimatum in cui o saremmo riusciti ad uscire dall'impasse progettuale oppure avremmo chiuso con la "morte nel cuore" i nostri progetti.

Sono stati tre mesi intensissimi, in cui ho sentito (e credo anche Giovanni), tanta energia e tanto calore, da parte della community di Kublai, sono emerse idee, progetti, sto attivando anche uno spazio di coworking nella mia città, Taranto, praticamente con pochissimo investimento, abbiamo sentito anche sul territorio tanto interesse e tanto calore, ci mancavano sedie e ce le hanno portate, ci mancavano suppellettili e li abbiamo avuti, è davvero incredibile tutto quello che sta succedendo.

Tutto questo ora si sta riproponendo in Kublai, e spero vivamente che quello che sta avvenendo con l'ultimatum (che ora bloccherò, perchè sento il dovere morale nei confronti di tutto il calore ed energia ricevuta, nei confronti della fiducia riposta di continuare e "chiudere i progetti" semanticamente assumerà un altro significato, cioè chiudere=realizzarli, possa riproporsi ora in Kublai e avere slancio e nuova linfa per ridisegnarsi.

Il post di Alberto lo sento un pò come il mio ultimatum, e tutte queste proposte, a partire da Augusto e di tutta la community, sono quella dimostrazione di calore ed affetto verso un progetto che si sente in pericolo, e spesso solo quando senti di poter perdere qualcosa ti rendi davvero conto di quanto questa sia importante per te.

La mappa di una possibile peer-Kublai (ingrandisci qui
Ho provato un pò  a mappare alcuni concetti ed intuizioni che stanno emergendo dalla discussione, mutuandone alcune dall'idea del Peeripato che ho presentato qui, è una mappa in evoluzione, non scende in dettaglio, ma ancora in maniera caotica e intuitiva cerca di connettere un pò i vari concetti sparsi che sono giunti fino ad ora, non so se il risultato sia decente, ma la posto comunque...

Possibile sistema di microfunding:
 Inoltre sempre per affrontare l' "emergenza" della chiusura dei miei progetti, 2 mesi fa ho ideato un possibile modello di microfinanziamento indiretto di un'ecosistema di progetti territoriali, basato su pubblicità geolocalizzata (ed etica).
Ho inviato ad alcuni di voi una prima bozza del documento progettuale, abbiamo individuato 45-50 giorni/uomo di sviluppo, del prototipo di servizio, una risorsa già la disponiamo, ne stiamo individuando una seconda, ma mi piacerebbe che dalla community di kublai ci fossero alcuni tester-sviluppatori dei moduli, che ovviamente saranno candidati ad essere i primi beneficiari delle eventuali revenue che questo sistema dovrebbe poter generare.

Il 50% delle intere revenue sarà redistribuito tra tutti i progetti territoriali considerati (che potranno provenire dalla community di Kublai), mentre il restante 50% sarà suddiviso in parti uguali tra l'ecosistema delle community e blog ospitanti l'iniziativa e lo sviluppo della stessa (sviluppo della piattaforma, mantenimento e processi consulenziali).


Chi fosse interessato invece alla proposta Adora può richiedermi il link per esprimere feedback.

Mi auguro di cuore, che sistemi del genere, così elementari e solidali possano contribuire a trasformare il valore relazionale in valore progettuale e di piccolo sostegno economico alle fasi di prototipazione di idee progettuali, nel valore di 5000 euro, che è il modello adottato da Kublai nei KublaiCamp per i progetti vincitori; con Adora tutti i progetti meritevoli di attenzione, possono essere loro stessi artefici del proprio destino, almeno per questa piccola tranche da utilizzare nella fase di prototipazione del servizio.

Che ne dite, può funzionare? ......

Ps: il countdown sarebbe scaduto il 21 Marzo, il giorno in cui inizia la Primavera, una stagione carica di energia, di rinascita, di nuovo e tutti sappiamo di quanto "nuovo", quanto novità, nuovi modi di vedere, di fare le cose ci sia bisogno.

9 feb 2011

Rifiuti 0 o Futuro 0

09/02/2011




Nota: il comunicato che segue, è stato scritto a più mani, da diverse persone appartenenti a diversi gruppi, associazioni, spontanei cittadini, con diverse linee politiche, sensibilità, analisi, ma che stanno apprendendo un modo di organizzarsi spontaneo, stanno apprendendo come autorganizzarsi sul territorio, per difenderlo, ma anche per iniziare a mettere in rete le proprie competenze, i propri saperi, le proprie sensibilità, con quelle esterne, con i loro nodi a cui sono legate.
Stiamo imparando a essere un "organismo" superiore alle singole individualità, stiamo sbagliando, ma stiamo apprendendo dai nostri errori, stiamo arretrando dalle nostre posizioni, mettendole in discussione, per vedere le cose da altre prospettive, grazie al confronto allo scambio tra visioni differenti.
Questi processi non sono semplici, è necessaria fiducia reciproca, nei singoli e nelle capacità di lavoro di gruppo, è necessaria elasticità mentale, è necessaria passione, empatia, ma soprattutto vedere meta- obiettivi comuni, compatibili e rafforzantisi in obiettivi più complessi che stanno iniziando a maturare. 
Non so come si svolgerà questo processo a Taranto, ma vedere un semplice documento di Google Doc, elaborato a più mani, da postazioni differenti, da tante persone, e vedere che il risultato finale, ha corretto errori, ha portato nuovi elementi rispetto alla prima traccia, poter verificare le varie tracce, correggere senza polemizzare, ma anzi costruire e rafforzare le opinioni altrui è come vedere un bambino che sta crescendo, che sta apprendendo, che sta compiendo errori ma si sta correggendo e augurarsi sinceramente, con amore di genitore che possa essere superiore in competenze, espressione, intelligenza, al prodotto di ogni singolo apporto.

I processi partecipativi in Wiki si saldando con il territorio.
Documento Modificabile qui.

Comunicato Stampa

Taranto 10/02/2011

Rifiuti 0 o Futuro 0

Domande aperte alle istituzioni, locali, provinciali, regionali, nazionali ed europee.
A partire dall’assemblea pubblica di Giovedì 10 Febbraio a Statte, alle ore 17 in piazza San Antonio, nella quale invitiamo pubblicamente  il Sindaco di Statte Angelo  Miccolis (e  invitiamo a esprimersi pubblicamente anche i  rappresenti di Taranto, della Provincia, della Regione, del Ministero dell’Ambiente e del Consiglio d’Europa).


Ci chiediamo In che maniera si stiano favorendo i processi di Riconversione del ciclo produttivo del martoriato territorio tarantino da pratiche industriali di sfruttamento e mortificazione del suolo, del lavoro, della salute, dell’ambiente,  della cultura e dei saperi ?


Emergenza rifiuti
L'emergenza campana ha fatto emergere un'intera Comunità su una presa d'atto inequivocabile, persino la Provincia che ci aveva accolto come “pubblico non ordinato” ora muove dubbi e perplessità sulla assoluta mancanza di trasparenza del trasporto dei rifiuti.  Frutto di una gestione del loro ciclo folle, riflesso di una società ormai in piena schizofrenia di produzione, di aggressione al territorio, di materie prime erose, produttività ai massimi livelli, di ciminiere sempre fumanti, lavoratori sotto stress e con i piedi immersi nell'inquinamento che si espande al territorio. Riconvertire l'economia senza mettere in critica gli errori fatti nel passato che hanno portato a queste conseguenze, non farà certo prefigurare il prossimo scenario possibile per Taranto, ovvero divenire piastra logistica per il Sud Europa con l'arrivo di nuove merci, vendute in mezza Europa che non abbiamo difficoltà a pensare torneranno come rifiuti da mandare in discariche (10 milioni di ampliamenti di m3 per le tre discariche in provincia) oltre a 2 inceneritori che produrrebbero ulteriore diossina.
Perchè il vero problema dei rifiuti sono quelli industriali che rappresentano il 70% del volume totale di quelli prodotti e che purtroppo ancora non riescono ad essere tracciati dalla loro produzione al loro smaltimento, per cui la sola raccolta dei Rifiuti Solidi Urbani risolverebbe solo parte del problema, ma non il problema in generale.


Guardare ai migliori modelli internazionali
Allora rilanciamo la necessità che i lavoratori, le piccole attività commerciali e artigianali, gli studenti stessi, i disoccupati della raccolta differenziata, e tutte le altre componenti sociali che sentono la necessità di riconvertire il territorio si colleghino  a realtà internazionali che rappresentano i migliori modelli, in termini di capacità di generare economie, basate il più possibile sul coinvolgimento partecipativo di tutti gli operatori produttivi e degli abitanti del territorio, con una migliore efficienza di incisione sulla spesa pubblica e sull’ambiente. Guardare alle migliori pratiche Internazionali emergenti, imitandole, migliorandole se possibile  o contestualizzandole al nostro territorio, a partire dalla Strategia sui Rifiuti Zero, cioè riciclo totale.
Le forti contraddizioni esistenti  tra riconversione economica, salvaguardia dell'ambiente, gestione di flussi di merci (futuri rifiuti) portano necessariamente a rivedere il modello economico e prendere coscienza della necessità di pianificare il nostro futuro che non puo’ essere affidato ad una delega in bianco. Occorre, inoltre essere sempre vigili e partecipi sulle attività di ogni discarica, su ogni ampliamento, su  tutti i camion che perdono percolato, su ogni inceneritore, in breve su ogni aggressione al nostro futuro.


Le domande a cui vorremmo darci una risposta
Per questo poniamo le seguenti domande ai sindaci di Statte, Lizzano, Taranto, ma anche ai rappresentanti di Provincia, Regione, nonché al Ministero dell'Ambiente ed al Parlamento Europeo, ci aspettiamo delle risposte. La strategia dei Rifiuti Zero rappresenta un tassello del processo di riconversione del territorio, vorremmo sapere come ciascun rappresentante istituzionale intende attuare o meglio facilitare  questo progetto.


1) A che punto sono i ricorsi effettuati presso gli organi amministrativi, in particolare al consiglio di Stato in secondo grado, dopo che il T.A.R lo ha respinto in primo grado? E se dovesse cadere l’art. 41 della Costituzione come si prospetta e paventa?


2) La perizia del noto geologo () di fama internazionale a cosa potrà servire se non si pone un limite alla durata delle attività delle discariche, ammesso che ci sia una durata limitata?


3) Le nuove cave presenti come dovranno essere riempite? Vogliamo conoscere ogni variazione di attività delle cave ora interessate all’attività mineraria, ogni appalto dovrà essere riconosciuto da questo comitato e dai cittadini. Vogliamo che tutto sia certificato mediante documentazione.


4) Il SISTRI ( www.sistri.it) (Sistema Tracciabilità Rifiuti Industriali), prorogato al 31 maggio 2011, ha creato un vuoto legislativo, che permette una zona franca nel trasporto e nello smaltimento dei rifìuti di tipo industriale. Il Protocollo della Regione Puglia avrebbe dovuto fissare prescrizioni e controlli piu’ rigorosi per compensare il  vuoto legislativo. Ora come pensate di gestire  la tracciabilità del trasporto e del contenuto?


5) Obiettivi  della differenziata di Statte, sarebbero del 65- 80% in proiezione, la restante parte di rifiuti dove andrà a finire? Negli inceneritori di prossima apertura? In un territorio che produce ingenti quantitativi di diossine, e ulteriori agenti inquinanti che minano la salute dei cittadini, sarebbe pura follia di un sistema economico ormai impazzito attivare degli inceneritori.


6) Ritenete importante la nascita di attività sul territorio (centri di riciclo e di riutilizzo, come esistono in altri località  affinchè il processo dei rifiuti abbia successo? Quali sono i modelli che volete imitare o ai quali intendete fare riferimento? Quando questo processo verrà avviato anche a Taranto?
7) A quando l'eliminazione dei cassonetti e quanto inciderà in termini di vantaggi economici e occupazionali la raccolta differenziata sulle famiglie di Statte?

In attesa di risposte iniziamo a elaborare le nostre soluzioni


Cittadini di Taranto e Provincia in mobilitazione.

20 gen 2011

-59 Anche il microcredito fa spallucce......


20/01/2011

Alcuni giorni fa ho provato a contattare telefonicamente la società Per Micro, che si occupa di microcredito sociale, che opera come micro venture capitalist nei confronti di chi abbia progetti in particolare a carattere sociale.
Mi ha risposto una operatrice sicura, precisa e rapida.

La chiamata è stata grosso modo, un seguirsi di presentazioni, "Buonasera siamo Permicro in cosa possisamo esserLe utile"?, "Buonasera sono Walter Giacovelli" chiamo perchè sarei interessato a una delle vostre forme di credito a progetti a carattere sociale.
"Lei da dove chiama?", "Da Taranto in Puglia"...silenzio 3 secondi...mmmh nmmmhh "Mi spiace ma il servizio non è ancora coperto nel Suo territorio"....

Allora io colgo la palla al balzo dicendo, bene potrebbe essere un'ottima occasione per introdurlo in Puglia, conosco amici e persone che collaborano anche col nostro progetto esperte di fundraising e di credito sociale, potrebbero essere degli advisor per la Vostra espansione...

"mmmmmmhhhmmhh si in effetti, ci invii un'email Le faremo sapere....."

L'email l'ho mandata 5 giorni fa, ma ancora non ho avuto risposta, credo che non siano interessati quindi ad espandere il servizio in Puglia :-(

Per fortuna che poi 3 giorni dopo ho avuto un'idea di fundraising, adesso la svilupperò, sono sempre più convinto che le soluzioni me le devo creare da me in questo stato di cose...





11 gen 2011

Sull'emergenza rifiuti, la risposta è ..Rifiutiamo questo Sistema..

11/01/2011





(clicca sul countdown per andare al primo post da cui è scaturito)









Taranto rappresenta come il sistema capitalistico in Europa (e conseguentemente a livello internazionale) sia arrivato ormai al collasso, ha creato debito con prodotti finanziari (Boc e swap che le banche hanno concesso al Comune, ben consapevoli che avrebbero indebitato ulteriormente le casse comunali), questo è stato funzionale per costringere a svendere altre porzioni di territorio e aggredire le risorse naturali, non rispetta nemmeno le stesse regole che si è dato, si concede libertà di inquinare, degenera il lavoro a mobilità e disoccupazione, ma a queste emergenze continue (occupazione, ambiente, salute) si contrappone una società che sta Emergendo!

- Si sta formando un'intelligenza collettiva in grado di scambiarsi informazioni, accedere a a dati, in grado di elaborare analisi, si percepisce senza futuro e pensa di  avere come unica possibilità quello di costruirselo, sia con la lotta, impedendo o rallentando il processo di aggressione, verso il lavoro, le risorse pubbliche e  naturali del territorio che viene mercificato e diviene funzionale al processo di accumulazione capitalistica sempre più in affanno; sia autorganizzandosi a livello sociale ed economico, elaborando proposte per ridisegnare una società diversa, consapevoli che in un Villaggio Globale interconnesso, le soluzioni locali devono essere messe in rete e collegate con altre realtà affini in Italia e all'estero.

Taranto rappresenta uno dei punti di massima espressione dell'aggressività del sistema capitalistico avanzato in Occidente, che ha vissuto per anni una rendita di posizione legata a risorse materiali e finanziarie estorte ai 3/4 del pianeta.
La concentrazione di interessi nazionali e internazionali su Taranto è spaventosa:
Interessi geostrategici militari, produzione e passaggio di imponenti gasdotti, raffinerie di petrolio, produzione di acciaio, di energia, grandi impianti fotovoltaici disseminati nel territorio e senza alcun vincolo ambientale, piastra logistica intermodale delle merci provenienti dal Sud Est asiatico per l'Europa, cave ancora attive ed operanti che diventano discariche finito il loro ciclo, per accogliere le merci che arriveranno nelle piastre logistiche che si trasformeranno in rifiuti anch'essi finito il loro ciclo.

I processi di delocalizzazione, resi possibili dall'invenzione del microprocessore negli anni '70 hanno allungato il ciclo di vita di questo sistema, ma non ne hanno eliminato le sue contraddizioni, sia in termini di accumulazione dei profitti, sia in termini di attacco alle condizioni del lavoro che è diventato sempre più precario quì e nei luoghi dove è stato delocalizzato. Il lavoratore è praticamente tenuto in schiavitù, riproponendo scenari di schiavismo che sono la peggiore condanna verso l'ipocrisia di chi legittima questo stato di cose.

Ma come avviene spesso in natura ad una forza si genera una forza uguale e contraria, per cui l'estrema delocalizzazione e parcellizzazione delle unità produttive e la mobilità della forza lavoro, sta facendo emergere nuove unità produttive autorganizzate, collegate in rete tra di loro, in grado di operare a livello territoriale ma con una consapevolezza globale e in rete, come è già avvenuto per il sistema operativo Linux e Wikipedia, sistemi nei quali l'intelligenza collettiva ha fatto emergere un modello organizzativo ed economico efficiente e funzionante, su scala internazionale.

Il prossimo passo sarà trasferire questa capacità organizzativa ed economica sul piano della produzione di servizi e beni per il territorio, in tante unità decentrate e interconnesse tra loro, in grado di produrre beni di prima necessità, beni di utilizzo e servizi secondo nuove logiche, secondo nuovi modelli di efficienza e resa sociale, inizialmente probabilmente con una visione localistica ma che interconnettendosi in rete con altre unità organizzative e produttive seguirà il modello già evidenziatosi con Linux e Wikipedia.

Allora noi a Taranto abbiamo un compito storico ed epocale probabilmente, 
O scegliere di  accettare di divenire  la manifestazione del punto più basso e selvaggio che il Sistema Capitalistico riserva al territorio e ai suoi abitanti, soprattutto lavoratori, precari, disoccupati e studenti, che sta intaccando Taranto ma poi passerà inevitabilmente ad altri territori nazionali ed internazionali che hanno condiviso la stessa sorte di indebitamento ed assenza di prospettive socio economiche.
E ne avremo tutti la responsabilità politica, sociale e storica!

O prendere atto con determinazione e coscienza dei processi in atto che colpiscono il nostro territorio e determinano la linea di sviluppo del nostro futuro, fermarli o quantomeno cercare di rallentarli e rendere sempre più difficile e costoso in termini economici questi tentativi subdoli e antisociali di imporre scellerate scelte socio-economiche ai danni del territorio e dei suoi abitanti.

Ed in parallelo organizzarsi in unità di produzione territoriale di beni e servizi, strettamente collegati e interconnessi col territorio, per come stanno emergendo a livello internazionale, in grado di operare sull'approvvigionamento dei prodotti di prima necessità direttamente dal territorio, questo per creare una risposta concreta alla Grande Distribuzione che condiziona e impone un certo modello di sviluppo.
Per cui è necessario anche avanzare sulle bonifiche, sulla produzione di forme di energia, ma in piccole unità produttive non impattanti col territorio, l'energia deve essere decentrata e distribuita e questo è già possibile ora e non controllata da pochi e grandi gruppi monopolistici.
I servizi devono poter creare interazioni socializzanti, trasformare molti di quelli che ora consideriamo merci o beni di proprietà in servizi per la collettività.


Partendo quindi dai rifiuti, cioè il ciclo finale di accumulazione delle merci nella società, per rimettere in discussione e ridisegnare non solo il servizio secondo un processo di Rifiuti Zero, ma in generale per contrastare un sistema economico che oramai è in grado di dare solo Futuro Zero.
Iniziare a ridisegnare processi sociali in merito a:
- Ciclo integrato dei rifiuti (Rifiuti zero) , partendo a valle dalla riprogettazione dell'erogazione dei servizi e dei beni, per arrivare nel giro di anni all'obiettivo di rifiuti zero, ovvero un rapporto armonico con le risorse del territorio e loro utilizzo più efficace e naturale.
- Energia, pulita ed in unità decentrate, nelle diverse forme già disponibili e che l'innovazione tecnologica apporterà.
- Agroalimentare, filiera corta e gruppi di acquisto solidale, che favoriscano e facilitino il processo di produzione di materie prime alimentari e loro distribuzione nel territorio mediante gruppi autorganizzati.
- Progettazione e autoproduzione di beni materiali e immateriali (servizi), forniti dal territorio per gli abitanti del territorio, in base alle evoluzioni tecnologiche in atto e sempre più economiche nei prossimi anni. Oltre all'allungamento del ciclo di vita delle merci prodotte mediante tecnologie aperte e condivise.
- Il trasporto in treno è un servizio (certamente migliorabile, da riprogettare per il territorio e col territorio), il trasporto collettivo in bus, tram, metro è migliorabile, da riprogettare anch'essi col territorio e per il territorio.
Ma è l'auto l'anello debole della catena, decenni di propaganda consumistica hanno portato soprattutto in Italia, a considerare l'auto come uno status symbol, un feticcio da adorare come un totem, mentre l'auto non è niente altro che un mezzo che eroga un servizio, di collegamento verso tratte distanti e difficilmente interconnesse da servizi pubblici.
Per cui il processo deve facilitare forme di car sharing e car pooling in cui nel primo caso l'auto diviene un servizio che possa essere ripartito per unità di tempo tra più utenti in maniera asincrona (in differenti momenti temporali) e in parallelo favorire il car pooling ovvero auto private che facciano tratte in comune condivise con più persone.

O invertiamo il processo da Taranto o il destino dell'Europa sarà stato già scritto a Taranto, stiamo proponendo le soluzioni per come emergono a livello internazionale e secondo processi autorganizzativi, se questo non verrà accettato o ascoltato è inevitabile che si sarà scelto uno scontro traumatico tra un Sistema economico che vuole avvantaggiare pochi gruppi di interesse e un sistema che mette in condivisione le risorse e fa emergere le migliori soluzioni a beneficio di tutta la comunità.

Non abbiamo che da perdere le nostre catene, per un territorio e una società 
di Produttori liberamente associati.

5 gen 2011

- 76 "Emergenza Rifiuti" che arriva a Taranto.

04/12/2010





(clicca sul countdown per andare al primo post da cui è scaturito)





L'ambiente in cui si muove LoAd, è fatto di relazioni collaborative, processi socio-economici che emergono e che  si autorganizzano, generando soluzioni a volte sperimentali, pioneristiche e talvolta anche innovative, come quelle che seguo nell'ambito di Kublai e del Peeripato, che sono in prima linea con me a seguire soprattutto come possano attivarsi processi sociali ed economici, in una realtà martoriata dalla disoccupazione, dal precariato e da studenti che si troveranno a breve a una di queste due scelte con molta probabilità, aggravate dal dissesto economico ed ambientale.
Nelle tematiche ambientali ed in particolare in quest'ultima legata "all'emergenza rifiuti" dalla Campania, che guarda caso riguarderà 3 discariche del territorio di Taranto, nell'operazione Solidarietà verso la Campania lanciata dalla Regione Puglia; Nel sito di Solidarietà verso la Campania, ci sono dati e atti sicuramente non sufficienti, parametri di misurazioni, metodi di rilevamento, che non possono essere sottovalutati, specie in ragione di categorie di rifiuti speciali che necessitano la massima attenzione e meticolosità di controlli.

Diverse istanze di cittadini differenti che sono solo la punta di un iceberg di insoddisfazione nei confronti sia degli amministratori della Pubblica Amministrazione a vari livelli, che di un modello e concezione di sviluppo economico, fatto per agevolare gli interessi di poche lobby imprenditoriali e finanziarie, a scapito delle risorse comuni, che in realtà sono ad uso e consumo delle stesse.
Lo stesso ha determinato e sta facendo del territorio, la cloaca d'Europa, per cui è necessario non solo arginare e fermare questi modelli che incidono negativamente sulla comunità, ma la stessa deve iniziare a riprogettare nuovi modelli e forme di sviluppo, che vadano in un' altra direzione,  fatta di capacità di autoprodurre sia beni materiali e che immateriali (servizi), i quali spontaneamente  si associano, creando reti di valore, paritarie, non gerarchiche e mutualistiche; attente nei confronti dell'ambiente e delle risorse comuni o che dovrebbero essere considerate tali.



Questo è il Comunicato Stampa della Conferenza dei Servizi avvenuta oggi.

Cittadini di Taranto e Provincia in mobilitazione
4 gennaio 2011

La mobilitazione di lunedi 3 gennaio 2011 davanti ai cancelli della discarica Italcave di Statte ha rappresentato un importante momento di partecipazione attiva da parte di numerosi cittadini.

Il blocco per cinque ore consecutive dei Tir provenienti dalla Campania è stato un atto concreto per dire NO alla gestione dei rifiuti mediante discariche, per denunciare controlli approssimativi sulla qualità dei rifiuti che giungono nelle discariche esistenti sul nostro territorio, per contrastare il loro ampliamento e per l’effettuazione di idonei carotaggi all’interno delle discariche.

Il presidio, oltre ad aver consegnato una prima importante vittoria ai manifestanti, è stato anche l’occasione per avanzare una immediata richiesta: il trasferimento del ‘tavolo tecnico’ sull’operazione ‘solidarietà Campania’ dalla sede di Bari alla sede di Taranto con discussione della stessa in presenza di una delegazione di cittadini. La richiesta è stata avanzata in Regione per intermediazione di un parlamentare presente al presidio che, dopo accordi verbali intercorsi con assessori, alla presenza di cittadini e giornalisti, ha confermato l’accoglimento della richiesta.

Oggi, 4 gennaio 2011, questa richiesta è stata disattesa. Nostro malgrado siamo costretti a confermare la nostra diffidenza nei confronti delle Istituzioni poiché la presenza di una delegazione di cittadini in sede di discussione non è stata ammessa.

Di fronte ad una pretestuosa giustificazione che chiama in causa le ‘ragioni di Stato’ non possiamo che mostrare sconcerto poiché, mentre democraticamente i cittadini sono stati disponibili al dialogo e largamente propositivi, come dimostrato nel corso della conferenza pubblica che ha preceduto il ‘tavolo tecnico’, in maniera non altrettanto democratica sono stati invece esclusi da un tavolo di confronto ufficiale. Pertanto, rigettiamo l’invito di una nostra partecipazione solo a conclusione della discussione svoltasi a ‘porte chiuse’ ritenendolo non pertinente, irrispettoso e strumentale al fine di avallare posizioni già concordate in nostra assenza.

Ancora una volta i rappresentanti istituzionali hanno perso un’occasione: acquisire credibilità e fiducia di fronte alla cittadinanza. Avremmo voluto sbagliarci ma grazie alla nostra determinazione è emerso un grave dato di fatto: non esiste alcuna volontà di includere ufficialmente i cittadini nei processi decisionali che riguardano la sicurezza pubblica.

Ne prendiamo atto ed aggiungiamo che non ci fermeremo.

Consapevoli che si tratta di una lunga battaglia, invitiamo, ogni cittadino a contribuire alla tutela dei nostri diritti, della nostra salute e del nostro territorio partecipando alla prossima Assemblea che si terrà in via Arco Paisiello G18, domenica 9 gennaio alle ore 17.00, in città vecchia a Taranto.


Cittadini di Taranto e Provincia in mobilitazione